Le caratteristiche di un gruppo di lavoro innovativo

Il FourSight per misurare le preferenze degli individui riguardo al processo creativo

Quali caratteristiche deve possedere un team di progetto per essere efficace e innovativo? Ovviamente devono esserci specifiche competenze e conoscenze tecniche, così come delle esperienze acquisite sul campo. Se questo bastasse sarebbe sufficiente mettere insieme i migliori specialisti, degli eccellenti ricercatori ed i tecnici più esperti. E a volte ci si riesce anche. Tuttavia la domanda rimane: quanto sarà innovativo un gruppo del genere?

Un gruppo di lavoro innovativo e creativo deve possedere anche altre caratteristiche. Deve essere aperto al nuovo, saper mettere in discussione l’esistente, avere il coraggio di sperimentare e di buttarsi in sfide anche “impossibili”, deve conoscere le tecniche per generare idee. Per questo è fondamentale che le persone, al di là delle loro competenze ed esperienze, possiedano caratteristiche diverse e adeguate all’obiettivo da raggiungere. Il FourSight, una volta conosciuti i profili delle persone, ci consente di costruire il gruppo in maniera più funzionale.

Agli inizi degli anni ‘90 Gerard J. Puccio, professore all'Università Statale di New York a Buffalo per gli Studi sulla Creatività, iniziò a studiare la correlazione tra comportamento individuale e problem solving creativo. Il risultato di questi studi è il Profilo FourSight, un nuovo strumento per misurare le preferenze che gli individui possiedono riguardo al processo creativo. Ognuno di noi è creativo, ma in maniera diversa. Il FourSight è un semplice quanto efficace strumento che attraverso una rapida batteria di domande individua il profilo creativo della persona, quello che di preferenza utilizziamo per risolvere problemi e trovare idee.

I profili sono quattro (Chiarificatore, Ideatore, Sviluppatore, Implementatore) a cui se ne aggiunge in realtà un quinto, l’Integratore. Vediamoli in dettaglio:

I Chiarificatori amano dedicare molto tempo per arrivare ad una chiara comprensione della sfida o del problema prima di passare a cercare idee, soluzioni e prima di agire. Non si accontentano di comprendere una situazione in modo superficiale e quindi tendono a fare molte domande. Se questa sete di informazioni è essenziale, a volte non permette di procedere, il loro è un approccio lineare e metodico, tuttavia il pensiero creativo non sempre progredisce in maniera così prevedibile. A volte possono quindi soffrire di “paralisi da analisi”.

Agli Ideatori piace generare molte idee, hanno un pensiero fluente e flessibile, si sentono a proprio agio solo se comprendono il quadro d’insieme e possono spaziare con l’immaginazione. Sono attratti di solito da questioni astratte e difficilmente si preoccupano dei dettagli. Sono pensatori capaci di vedere molte soluzioni per la medesima situazione, fonte di una grande quantità d’idee. Tuttavia questo flusso di idee a volte può travolgere gli altri e possono finire per saltare da un’idea all’altra, senza portarne avanti alcuna.

Agli Sviluppatori interessa moltissimo rifinire le idee, applicarsi nell’analisi delle possibili soluzioni, scomponendole ed esaminandone i punti di forza e di debolezza. Si dilettano a trasformare un’idea “grezza” in una soluzione ben congeniata considerando tutti i passi necessari alla sua implementazione. Desiderosi di analizzare, confrontare e ponderare tutte le soluzioni alternative, corrono il rischio di bloccarsi nell’intento di cercare la soluzione “perfetta”

Gli Implementatori non amano lasciare le cose in sospeso, amano vederle accadere. Si sentono stimolati quando possono concretizzare le proprie idee e quando vedono risultati tangibili. Sono persone del fare. Spinti dall’urgenza di completare il lavoro possono diventare impazienti, passare all’azione troppo velocemente, essere precipitosi e orientarsi su una sola idea lasciando inesplorate altre opportunità più promettenti.

Abbiamo detto che esiste un “quinto” profilo: l’Integratore. Questi non si riconosce del tutto nelle precedenti quattro tipologie e quindi non possiede alcuna delle “alte propensioni” tipiche degli altri profili, ma non è influenzato neppure da quelle “basse”. In tal modo riesce ad “andare d'accordo” con tutti e quattro i profili integrandosi facilmente ed assorbendo di volta in volta le qualità del gruppo in cui lavora, una sorta di Jolly insomma.

Una volta identificati i profili delle singole persone che compongono il team possiamo anche prevedere in che modo quel gruppo agirà di fronte ad una sfida o per risolvere un problema attraverso un grafico che li raggruppa. Un team composto in prevalenza da implementatori e chiarificatori, ma con pochi ideatori su quali progetti si lavorerà meglio? Probabilmente sarà più forte su progetti operativi, anche complessi, che richiedono esperienza, attenzione e molta determinazione, farà certamente più fatica se chiamato a produrre idee o a gestire un processo di cambiamento. Se vogliamo un team innovativo occorre che tutti i profili siano presenti poichè la diversità è qualità.
La conoscenza del profilo FourSight fornisce infine alle persone una maggiore consapevolezza dei propri comportamenti, delle strategie che di utilizzano, dei loro punti di forza e delle zone di fatica e diventa in tal modo uno strumento ed uno stimolo anche per la loro crescita personale.